Pergamena

…mai sarà in dubbio il risultato di 100 battaglie!


L’arte della guerra (Sūnzǐ Bīngfǎ, 孫子兵法) è un trattato di strategia militare attribuito, a seguito di una tradizione orale lunga almeno due secoli, al generale Sunzi (in cinese: 孫子; pinyin: Sūnzǐ; Wade-Giles: Sun Tzu), vissuto in Cina probabilmente fra il VI e il V secolo a.C.
Importante è stato il ritrovamento di un manoscritto in lingua originale vergato su un rotolo di bambù intorno al III secolo a.C.
[Cit. Wikipedia]

Cercando ispirazione sul web mi sono imbattuto in alcune frasi celebri di questo trattato e penso che diventerà una delle mie prossime letture, non tanto perché sono un guerrafondaio ma perché molte frasi possono aiutarci a riflettere sulla quotidianità del nostro lavoro.

Oggi baserò alcuni miei ragionamenti sulla frase “Conosci il nemico, conosci te stesso, mai sarà in dubbio il risultato di 100 battaglie!”

Conosci il tuo nemico…


Lungi da me indicare il prossimo come “nemico” ma se sostituiamo tale parola con “interlocutore” vedrete che la prospettiva cambierà notevolmente.
Tutto quello che diciamo durante un confronto sia futile che importante passa attraverso la nostra conoscenza della realtà e dell’argomento e soprattutto della percezione del mondo e dalle esperienze che viviamo nel quotidiano, questo come potrete notare limita il nostro “terreno di azione” in base ai mezzi che abbiamo per reperire le informazioni, un contadino dell 800′ avrà avuto un campo di azione molto più piccolo rispetto ad un suo collega del 2013, ovvio la possibilità di spostarsi, vedere cose diverse e soprattutto l’alfabetizzazione e la divulgazione delle informazioni attraverso il web gioca tutto a favore del contadino contemporaneo.

A questo punto mi chiedo perché così spesso tutta questa mole di informazioni fondamentali sul nostro interlocutore non viene utilizzata?
Perché se abbiamo a disposizione il profilo Linkedin del nostro “nemico” non lo andiamo a leggere e verifichiamo le sue competenze piuttosto che i progetti che ha seguito o segue?

In realtà la risposta è semplice, l’utente medio del web è diventato pigro e la velocità con cui si scambiano i messaggi cresce quindi le informazioni restano lì dove sono e non vengono usate durante i confronti proprio come se stessimo parlando verbalmente con l’interlocutore in quello stesso momento!

Quindi il primo errore da evitare se vogliamo seguire la regola dell’informarsi è quello di scrivere di getto senza pensare, bastano 30 secondi in più per prendere un minimo di informazioni almeno sappiamo che ci sono argomenti sui quali possiamo confrontarci e valutare le nostre lacune in modo da utilizzare lo scambio di pareri per colmarle.

Altro aspetto da non sottovalutare, il web è uno strumento potente e come propaga una immagine positiva di noi se scriviamo contenuti utili, così efficacemente diffonde anche i nostri errori, facendoci regredire agli occhi di tante persone perdendo tutti quei benefici che con tanta fatica stiamo ottenendo attraverso le azioni di personal branding.
Dobbiamo capire che la nostra comunicazione deve essere vissuta come un flusso umano one 2 one ma calibrata per essere recepita da molti!

Conosci te stesso…


Ho meditato a lungo su questo aspetto, nel libro si intendeva conosci i punti di forza e di debolezza del tuo esercito, ma non solo essere conscio delle proprie strategie preferite, essere conscio dei propri limiti e della propria cultura, questo secondo me ogni tanto ci sfugge, manchiamo di quello spirito critico che ci spinge ad accendere campanelli di allarme durante le discussioni che ci devono spingere ad approfondire di più gli argomenti e poi rielaborare il nostro modo di vedere l’argomento, portarci ad un confronto continuo che ci permette di crescere!

Sono sicuro che alcuni formatori criticheranno questo articolo perché già in passato mi hanno tacciato di troppa teoria su alcuni argomenti, ma lo scopo di queste parole deve essere solo uno spunto di riflessione, non un corso operativo di trattativa!

Spero di aver risvegliato i giusti “demoni” in voi e vi auguro buon lavoro!!!

Scritto da Daniele Catarozzi