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[Foto di Daniele Catarozzi] -  Effetto rana basita, non bombardate i clienti di informazioni!

[Foto di Daniele Catarozzi] – Effetto rana basita, non bombardate i clienti di informazioni!

Oggi vi voglio parlare in un breve articolo dell’overselling, la “stravendita” quell’atteggiamento tenuto dai venditori che tende a subissare di informazioni il potenziale cliente anche quando ormai il servizio/prodotto è ampiamente chiaro nella mente del cliente, trasformandolo in una rana basita, alcuni altri animali si fingono morti davanti al pericolo, a volte anche a me viene in mente di fingermi morto o anche solo un malore, pur di evitare di essere subissato di informazioni inutili, che sottraggono il mio prezioso tempo.

Ad onor di cronaca, il termine overselling è usato ultimamente anche come sinonimo di overbooking nel settore dei trasporti o nel settore informatico la vendita di risorse in datacenter superiori rispetto all’hardware disponibile (noi andremo ad affrontare l’argomento “stravendita”).

Perché e quando entriamo in overselling?


Rimanete concentrati e focalizzati sull'obiettivo per evitare l'Overselling!

Rimanete concentrati e focalizzati sull’obiettivo per evitare l’Overselling!

La risposta è semplice nelle fasi che seguono l’analisi delle esigenze e nel momento in cui iniziamo a proporre le nostre soluzioni, l’attesa del cliente sale, come sale la sua attenzione nei nostri confronti perché anche lui ha l’esigenza di soddisfare il proprio bisogno, a questo punto dobbiamo decidere cosa e come proporre la/le soluzioni.

Il rischio di “strafare” aumenta con l’aumentare della nostra percezione dell’attenzione che ci dedica l’interlocutore, perché non dobbiamo esagerare?
Semplice perché oltre a creare confusione e generare indecisione nel cliente a lungo andare lo indisponiamo!

Quando succede a me da cliente, visto il pochissimo tempo che ho a disposizione tale atteggiamento mi infastidisce e mi genera una sensazione di disagio, il pensiero che passa per la mia testa è: “mi hai confuso, non mi hai convinto e mi stai facendo perdere un sacco di tempo”

Ecco perché evitare di bombardare con mille prodotti e soluzioni il cliente, ma non è finita qui c’è anche chi va in overselling descrivendo nel minimo dettaglio il prodotto o servizio, questo è un altro atteggiamento assolutamente da evitare.

Una volta compreso il bisogno del cliente gli propongo un prodotto/servizio che soddisfi tale esigenza è inutile stare a spiegare le mille occasioni in cui poter utilizzare tale prodotto se ho necessità di un pc per scopi ludici una volta che mi hai raccontato di come girano bene gli ultimi titoli usciti sul mercato con la migliore grafica in assoluto è inutile che mi racconti come il PC sia in grado anche di archiviare foto, realizzare documenti e riprodurre files multimediali, perché il mio focus sono i giochi e non me ne frega assolutamente nulla del resto o meglio magari me ne frega ma in modo marginale e mi stai distraendo dall’obiettivo finale!

Non confondiamo però l’Overselling con la pratica dell’Up-selling, con la quale una volta conclusa la vendita proponiamo al cliente una serie di accessori o upgrade a prezzi convenienti, di cui parlerò in modo più diffuso in un prossimo articolo!

A questo punto molti di voi si stanno chiedendo: Come facciamo ad evitare l’overselling?


Vi rispondo subito ma molti di voi avranno già intuito le risposte.

In primo luogo focalizziamoci sulla effettiva esigenza del cliente.

1) Per cominciare proponiamo in risposta il prodotto/servizio giusto.

2) Evitiamo di divagare e “puntare” la trattativa sulle caratteristiche del prodotto (anche per evitare le solite discussioni sul prezzo) ma elenchiamo soltanto ciò che nel prodotto/servizio risolve il bisogno del cliente.

3) Proponiamo due soluzioni al massimo tre (attenzione in molti casi la terza proposta è già di troppo), non di più altrimenti mettiamo in crisi l’interlocutore e comunque dobbiamo avere in mente esattamente ciò che vogliamo vendere quindi proponiamo la soluzione prezzo prestazione migliore e segnaliamola come preferita in modo da togliere i dubbi in merito alla scelta!

L’argomento e vasto e assolutamente con risvolti e aspetti personali su cui si deve andare a lavorare, penso che per iniziare gli spunti che vi ho dato dovrebbero bastare a far riflettere, ma se qualcuno vuole approfondire l’argomento potete lasciare un commento nel form al fondo dell’articolo… vi risponderò volentieri!


[Scritto da Daniele Catarozzi]

[Capelli di Fata - foto di Cinzia Rui]

[Capelli di Fata – foto di Cinzia Rui]

Spesso mi imbatto in imprenditori che mi chiedono consigli sul SEO, per far comparire più in alto nei motori di ricerca i propri prodotti, insomma come posizionarsi in cima in modo che tutti vedano le pagine del loro sito!

La risposta è semplice devi attuare delle politiche di SEO per il tuo sito, anzi il sito deve essere studiato appositamente per il SEO e dovrai affidarti a dei professionisti del settore altrimenti… ciao non ti posizionerai mai!

Ora mi direte che questa è la cosa più importante di tutte vero?
Perché se non si è in grado di posizionarsi tra i primissimi risultati su Google nessuno potrà scoprire la bontà del nostro prodotto rispetto a quelli della concorrenza!

Ecco… vi aspettavo al varco… Sbagliato!
Ora vi spiego il perché!

Forse stiamo perdendo di vista un aspetto piuttosto cruciale il solo indicizzare un prodotto sui motori di ricerca (per quanto il vostro sia di qualità eccelsa) non basta!

Proprio così pensate un poco quando fate una ricerca su Google e guardate i risultati, cosa succede?
Ci sarà naturalmente il primo link poi il secondo e via dicendo io ne apro almeno 4 o 5 in schede diverse del mio browser e poi inizio a leggere la prima cosa che salta all’occhio è il prezzo, convenite con me?

Il problema è che per quanto bello e buono possa essere il mio prodotto il navigatore percepirà poco e niente della qualità che si offre tanto i prodotti elencati sono tutti uguali o tendenti all’esserlo perché voi come altri imprenditori vi state focalizzando sulle caratteristiche del prodotto che raramente vengono percepite come il valore aggiunto che proponete.

Vi faccio un esempio: dovete far fare le magliette brandizzate per il vostro merchandising aziendale allora iniziate a cercare in giro i siti dove vi stampano il logo e tutto il resto se il primo sito si posiziona con una campagna legata alla estrema qualità del cotone e quella dei colori che utilizzerà nella produzione basando la propria offerta “accattivante” solo sulle caratteristiche del prodotto probabilmente entrerà in concorrenza con i 25 risultati successivi e probabilmente acquisterete il prodotto da chi offre il prezzo migliore e una qualità simile non per forza uguale, il motivo principale di questo approccio all’acquisto è dettato dal fatto che l’acquirente non è un esperto del settore e tutti quanti sul mercato si stanno focalizzando su “il mio prodotto è di qualità”, retaggio di uno stile di posizionamento dettato dalle esperienze degli anni ’90 dove si andava a ritagliare la propria nicchia di mercato basandosi sul prodotto artigianale o di qualità superiore rispetto a quello industriale.

Quei tempi sono passati e bisogna trovare nuove soluzioni per differenziarsi e posizionare il proprio prodotto in primo luogo sul mercato prima che sui motori di ricerca.

Tornando all’esempio di prima si potrebbe puntare su un servizio aggiuntivo, del tipo ti fornisco le magliette per quantità suepriori a 100 pezzi stampiamo un 2D Barcode sulla maglietta stessa che rimanderà ad un portale dedicato all’azienda cliente dove chi riceve il gadget può iscriversi ed interagire creando una community legata al brand in qeustione, in questo modo sto posizionando il mio servizio/prodotto perché sono il primo a farlo, sfrutto strumenti nuovi e di aggregazione che possono portare anche un beneficio al reparto marketing dell’azienda che può utilizzare i dati per altre attività promozionali!

Avete in questo modo appena creato la C-Shirt… Community Shirt!

magliette

Quindi anche se propongo il mio prodotto ad un prezzo livemente più alto sto creando del valore aggiunto per l’acquirente!

A questo punto e solo a questo punto… una volta pianificata la strategia di prodotto devo impegnarmi nel SEO per indicizzare il brand sui motori di ricerca!!!

Spero che l’articolo sia stato di vostro interesse e vi invito a lasciare commenti e altri spunti di riflessione che possano tornare utili a tutti nel form dei commenti al fondo dell’articolo…

Presto altri contenuti sempre dedicati alla PMI… Stay Tuned!

[Scritto da Daniele Catarozzi]




















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