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Investimenti in digital advertising, quali e quanti in Europa e nel 2013?

DF14

Partiamo dagli interessantissimi spunti di riflessione offerti dal Digital Festival 2014 (#DF14).

Simona Zanette, AD di Alfemminile SRL, membro di IAB Europe, al DF14 ha illustrato gli Investimenti in Digital ADV in 26 paesi europei basandosi sui risultati della ricerca AdEx benchmark 2013.
I dati riguardavano il 2013 da Gennaio a Dicembre.

Quindi dottore, il Digital Advertising è in salute?
Sì, ed è sempre più determinante per l’economia Europea.
Il 2013 ha registrato un nuovo record di mercato della pubblicità Online in Europa : €27.3 bn.
La pubblicità online è cresciuta dell’11,9%.

Il Mobile display ha superato per la prima volta il 10% del total display, con un tasso di crescita del 128.5% rispetto al 2012.
L’Online video advertising anche è aumentato del 45.4% in 2013. (fonte IAB)

Come market, L’Italia è stata sorpassata dalla Russia che ha registrato la maggiore crescita come mercato individuale (26,8%), la Spagna è stata superata dalla Svezia.
Anche la Turchia va fortissima con una crescita di mecato del 24,3%.
UK che è un mercato già maturo si attesta sempre su ottimi numeri.
Le crescite maggiori del Digital ADV si sono registrate in Russia, Turchia e Serbia.
In generale in Europa c’è stata una crescita ma la TV la fa sempre da padrone in merito all’Advertising (32,3%),. Tuttavia, in Italia l’audience della TV è scesa negli ultimi anni, di ben 13 punti percentuali.
Solo in UK l’ADV on line è il primo media che supera la TV già per il terzo anno consecutivo.

Lo studio di IAB Europe AdEx Benchmark divide il mercato della pubblicità online in 3 segmenti:

  • DISPLAY (online e mobile) – nel 2013 in Europa ha raggiunto il valore di €9.2bn.
  • SEARCH (on line e mobile) – nel 2013 in Europa crescita del 13%, valore €13,4 bn
  • Classifieds and Directories, (es. paginegialle.it o subito.it) crescita del 3,6%, stabile a €4.6bn e posizione molto forte nei mercati scandinavi come Svezia e Norvegia. (fonte IAB)

    L’ADV on line è trainato da
    Video ADV
    – PROGRAMMATIC.

Per PROGRAMMATIC si intende che si può contare su delle piattaforme di marketing programmatico (PMP) che stanno ora sbarcando anche in Italia e che gestiscono ogni mese, in modalità programmatica, milioni di video su web, mobile e tv e che permettono di pianificare campagne, acquistare e misurare i risultati in modo efficiente e sicuro con delle regole applicate dal software e algoritmi.

Per esempio, con queste piattaforme si possono acquistare spazi pubblicitari più mirati perchè le piattaforme studiano audience di tanti siti ed i percorsi di navigazione degli utenti. In USA il Programmatic è usato moltissimo (40%).

Abbiamo anticipato all’inizio che il mobile display è cresciuto tantissimo.
Gli utenti sono sempre più mobile ma questo non si traduce necessariamente in una crescita dell’ ADV su mobile. In primo luogo, perché quando si usa il telefonino si è quasi sempre in movimento quindi la fruizione è limitata nel tempo, poi perché in molte città non c’è il free wi-fi e ciò comporta problemi di costi elevati per l’utente finale.

La tendenza attuale sembra che stia andando verso schermi sempre più piccoli e quindi anche i contenuti ed i messaggi pubblicitari devono essere adeguati alle caratteristiche mobile.
In UK la percentuale del mobile display sull’online display a livello di ADV è alta, in Italia no, ma principalmente per la differenza a livello di free wifi che in UK è invece molto diffuso.

scritto da Monica Cordola
Fonti: Digital Festival 2014 (#DF14), IAB


stratos


Citando dal sito robadidonne.it che riporta la classifica dei Paesi in cui le donne vivono meglio stilata dal settimanale americano Newsweek in base a leggi che tutelano la donna in ogni campo, dalla sanità all’alto tasso di educazione, alle possibilità di carriera nel lavoro ed in campo politico.
http://www.robadadonne.it/18085/essere-donne-nel-mondo-nord-europa/

Nel 2012 (ultimo anno in cui è stata stilata questa classifica) l’Italia si piazzava all’80° posto, risultato peggiore rispetto all’anno precedente che la vedeva al 74°.

Nelle prime dieci posizioni della classifica ci sono tutti i paesi del Nord Europa: Islanda, Svezia, Danimarca e Finlandia.



Certo le donne italiane sembrano partire svantaggiate: nel mese di marzo in Italia hanno perso il lavoro 70.000 donne!
L’Italia è sotto la media europea x popolazione femminile occupata e poche donne occupano posizioni di vertice, ma in realtà circa il 60% delle scelte d’acquisto è fatta dalle donne.
Se nelle aziende ci fosse una % maggiore di donne forse le imprese riuscirebbero a comprendere ed ad anticipare di più le scelte d’acquisto dei consumatori? Forse sì.


Eppure le donne italiane non mancano d’intraprendenza soprattutto nei momenti di difficoltà.
Nel forum di donnamoderna all’articolo “inventarsi un lavoro tu come hai fatto?” hanno risposto in tantissime nei commenti: chi si è inventata un servizio di chef sushi a domicilio, chi dei siti web per promuovere delle creazioni artigianali … (
http://forum.donnamoderna.com/attualita-f3/inventarsi-un-lavoro-tu-come-hai-fatto-t1920581/)


Gli esempi da citare in tema di intraprendenza femminile sono veramente tanti oggi anche in professioni che spesso sono considerate esclusivamente maschili.
AutoaSpillo (@autoaspillo), http://www.autoaspillo.com/, https://www.facebook.com/AutoASpillo, rappresenta uno sguardo femminile sul mondo dei motori.
Donne alla guida ma non solo: un team tutto femminile di donne esperte di auto e motori che propone autoaiuto per problemi alla propria auto, racconti di partecipazione ad eventi (es. #PurpleNight di Peugeot a Milano) o di visite ai saloni (es. negli ultimi tempi Chevrolet Europe in Croazia), ritratti di donne che gravitano nel mondo dell’automotive, test drive …. ma anche siparietti divertenti come le crazycars.


e le donne e l’ICT?


Sì è vero forse noi donne siamo meno invasate per i videogiochi, per la tecnologia pura (fatto salvo alcune eccezioni), ma le donne stanno diventando sempre più presenti su internet e con il mobile.
Da un infografica pubblicata su tiragraffi (http://www.tiragraffi.it/) nella sezione nuovi media-cultura digitale, in tema di indisponibilità a rinuncarci lo smarthphone se la gioca col caffè.

sempre citando da tiragraffi:
Secondo uno studio della Polling & Research che ha coinvolto ben 1000 partecipanti, risulta che le donne comprese tra i 18 e i 34 anni preferiscono rinunciare al sesso per una settimana o più, piuttosto che al proprio smartphone.



C’è anche chi ha creato progetti digitali molto interessanti.


Network mamas (http://www.networkmamas.it/) è una Community x mamme che offrono consulenza su quello che sanno fare meglio (è partito il crowdfunding). E’ un sistema di conversazione online che ti mette in contatto con mamme che hanno una comprovata esperienza professionale in un settore specifico.
Per chiedere una consulenza ad un’amica mamma in due minuti. Ed oggi che è la festa della mamma, auguri a tutte!


Prendendo spunto dal Digital Festival di Torino e dall’incontro “Donne e Professioni Digitali”: 7 relatrici d’eccezione coordinate da Maria Cristina Origlia (Coordinatrice editoriale de L’Impresa – Gruppo 24 ORE), voglio citare anche io i loro interessantissimi interventi, anche se molti articoli sono già usciti al riguardo.


Una delle relatrici, Marta Mainieri, con il libro “Collaboriamo! Come i social media aiutano a lavorare e a vivere bene in tempo di crisi”, evidenzia come la tecnologia ed i servizi collaborativi digitali siano efficaci per condividere e scambiare beni, per conciliare casa e lavoro.
Insomma, evviva le Collaborative women!


Angela Micocci è una donna lavoratrice, giovane ed intraprendente che con un’amica ha dato vita ad un’impresa sociale: spaziod.com. (winning project of the “donne&lavoro” contest sponsorizzato da Vodafone Foundation e Donna Moderna): un portale x agevolare le donne nella cooperazione e nel bilanciamento della vita privata e lavorativa.
Con SpazioD (http://www.spaziod.com/) si possono offrire servizi sulla base della propria disponibilità (es. colf a domicilio, assistenza anziani, ritiro capi in lavanderia, dog sitter …) selezionado una precisa area geografica in tutto il mondo ed un lasso di tempo (anche 1 ora!), creare vetrine con prodotti per dare visibilità alle proprie creazioni, essere informate in tema di imprenditoria femminile, creare blog e forum …


Paola Ambrosecchia, art director, founder con la sorella di un sito web dedicato ai più piccoli ed ai loro genitori; “la balena dalla pancia piena” (http://www.labalenapanciapiena.it/), con cui ha vinto il premio “Donna Web” 6 mesi fa, con storie, blog con spunti educativi, possibilità di stampare disegni da colorare.
Labalenapanciapiena.it realizza libri digitali che aiutano genitori ed educatori nel difficile percorso dell’educazione. I libri sono sfogliabili gratuitamente dal sito e sono acquistabili sia come libri cartacei che come eBook in italiano ed in inglese, tramite un servizio di self publishing.


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Nell’ICT, settore oggi in forte crescita, la % di donne occupate in UE è il 30% su 7.000.000.
Flavia Marzano (Presidente Ass. Stati Generali Innovazione) dice che la % bassa deriva anche da un problema culturale. “Fin da piccoli ci autorizzano a non capire nulla di matematica.”
In Italia, infatti, la cultura è prevalentemente umanistica.
Flavia Marzano ha creato la mailing list Wister che oggi vanta tantissime donne iscritte. Ci parla anche del suo nuovo progetto di organizzare 1 giorno all’anno in cui le donne Geek incontrano le donne non Geek per aiutare in modo pratico ad approcciare alcuni strumenti tecnologici (es, uso skype …), insomma un modo originale per non avere più “Mal di Tek”!


Luigina Foggetti, Web Strategist e contributor editor, scrittrice anche per Wired.it, sostiene che le donne fanno bene rete sia online sia offline, ma non si fanno avanti e stanno troppo chiuse in ufficio! Le è Blogger ed admin per http://www.girlgeeklife.com per cui organizza anche eventi in diverse città italiane.
E ci ricorda l’importanza di avere sempre con sè il biglietto da visita! arghhh … io… l’avevo dimenticato … 🙂


Caterina Della Torre, editore di Dols Magazine, lavora nell’Ict dal’99 e ne ha quindi vissuto tutta l’evoluzione. Dols, da sito è divenuto un magazine ed anche un network, con una redazione diffusa ed addirittura 5 pagine facebook.
Come ha detto Giancarlo Livraghi – gandalf forse “La rete è femmina”.
Oggi la tecnologia è più user friendly e questo agevola anche chi non è propriamente uno/a smanettone/a.


Giulia Faccioli, caporedattrice di STREAM! Magazine, nato nel 2011 e con editor dall’Italia, dalla Polonia e dalla Cina delinea alcune tipologie di donne, quelle “Makers and Coders”, e quelle “GamesChangers” che sfidano i tabù o i settori che sono considerati ancora a pannaggio degli uomini.


Ad un altro intervento del Digital festival di Torino, sull’ ditoria digitale ho avuto il piacere di ascoltare Claudia Del Giudice e Giovanna Gallo, la prima Editore EmmaBooks, casa editrice digital native, la seconda social media strategist, blogger, scrittrice x Cosmopolitan, collaboratrice per il settimanale femminile Mondadori Tustyle, ed ora anche autrice di un ebook “Eroine Multitasking”,un piccolo manuale di sopravvivenza per donne incasinate! in cui descrive il mondo delle donne in modo ironico ed irriverente.




Scritto da Monica Cordola



















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Stasera si parlava di Social HR al Digital festival di Torino presso lo Spazio Conferenze della Regione Piemonte (http://www.digitalfestival.net/job), in particolare in uno degli incontri, di Performance Management 2.0 e di Metodi e strumenti collaborativi per la gestione delle risorse umane.

In poco più di un’ora, siamo entrati in contatto col mondo Human Resources di Luxottica, Gucci, del consorzio Hitrea ed abbiamo finito ascoltando le sagge parole di Dunia Astrologo, insegnante di “Web communication & Knowledge Management” presso l’Università degli Studi di Torino.

Nicola Pelà, responsabile Risorse Umane del Gruppo Luxottica, ci mostra come la funzione HR per un’azienda diffusa geograficamente in 6 continenti e poi in funzioni e linee di business richieda oggi l’esigenza di saper governare la complessità condividendo una causa comune: le 500 figure professionali della HR Luxottica disperse nel mondo formano una rete in cui ogni persona è un nodo, più o meno grande in base a 4 dimensioni importantissime (Problem Solving, Know-How, Energia e Bridge, ovvero la capacità di fungere da collegamento organizzativo tra persone e soluzioni). La valutazione delle persone è fatta più che dal capo superiore prossimo, con il self assessment e si dà molta importanza anche al desiderio delle persone., alle aspirazioni …

“my contribution is on …”, my skill are about … and i’d like to work on …

Il team HR Luxottica è molto giovane come età perchè afferma Pelà i giovani hanno dalla loro parte una notevole confidenza tecnologica con gli strumenti web 2.0 ed grande generosità nel sapere e voler sapere.

Mammimo Mazzuoli, WW Human Resources di Gucci definisce il Performance Management 2.0. E’ un processo di business, che parte ovviamente dal PMP tradizionale fatto di Goal setting, Mid Year Check, Performance Review … orientato al Talent Mapping ed al miglioramento delle performances aziendali, per andare al 2.0 con la volontà di mettere in condivisione alcuni elementi.
Quotidianamente in Gucci le persone sono chiamate in pochissimi minuti a dire in % in quali attività sono coinvolte nella giornata lavorativa, con un’attenzione alle relazioni con gli altri individui ed alla soddisfazione personale percepita.
Questo progetto che era partito in piccolo come progetto pilota è stato poi esteso, permettendo di identificare attività previste/non previste da svolgere, facilitando la ridefinizione dei ruoli professionali e delle mansioni in base alla realtà effettiva, le competenze richieste per singolo ruolo, la valutazione delle attività svolte in base alla seniority aziendale … Tutto ciò porta poi ovviamente engagement e miglioramento delle perfomances.

Stefano Edoardo Pancani, consigliere Hitrea propone uno slogan “Is poor collaboration killing your company?”. Se sì la soluzione non è semplice nè immediata ma sta nel favorire il brainstorming naturale, nel trasformare il decision making da verticale ad orizzontale (resist urge to direct!) nel log delle comunicazioni importanti …
Hitrea è un Consulting Network, costituito da diverse società con lo scopo di offrire a realtà private e pubbliche prodotti e servizi integrati (processi HR, sviluppo organizzativo, system integration) finalizzati alla trasformazione dell’azienda in una Social Organization ispirata alla logica e ai principi del Management 2.0.
Pancani condivide con la platea il caso di successo di Saleforce.com (società del consorzio Hitrea operante nel Cloud Computing) che ha sviluppato l’app Work.com (http://work.com/) per la gestione della forza di vendita. Work.com persegue un triplice scopo: allineare le persone ed i team ai company goals, motivare le persone ad avere successo in real-time, gestione delle Performance senza distrazioni dalla missione.
– Improve performance all the time, not just at review time
– Align sales and service teams around business objectives with real-time coaching and 1:1 feedback.
Work.com è un prodotto che combina il social software con il performance management per aiutare i managers ed i team ad apprendere più velocemente e ad avere risultati migliori. Ogni venditore ha il proprio profilo, è connesso al proprio team, ha i suoi goals, riceve i feedbacks e le congratulations per i risultati raggiunti. Il sw può essere anche integrato con i db di anagrafica per reperire le informazioni di ogni utente.

Infine Dunia Astrologo ci dice un dato importante: che attualmente si fa più innovazione nelle micro organizzazioni nel mondo, piuttosto che nelle grandi imprese.
Serve cultura aziendale: non più leadership, ma ascolto e condivisione. Se tutto questo fosse realizzato si giungerebbe all’atteso risultato: fare innovazione.
La strada è ardua e lunga ma percorribile, e molti sono già gli esempi di aziende che si stanno incamminando con ottimi risultati.


scritto da Monica Cordola




















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