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Se bussate alla porta di un castello senza essere invitati non vi stupite se vi sguinzagliano i cani!

Se bussate alla porta di un castello senza essere invitati, non vi stupite se vi sguinzagliano contro i cani!



Con la diffusione dei social network, la fruibilità immediata dello strumento e la facilità di accesso a tali risorse, nell’arco di pochi anni, tutti o quasi ormai hanno un account, almeno su Facebook o una Fan page per promuovere i propri prodotti o il proprio business!

In fondo io penso che questo sia un bene… ma c’è sempre un ma!

Come in tutte le realtà dove chiunque può accedere liberamente anche se prima non si è istruito in merito alle regole che vigono, sia quelle scritte che quelle non scritte, ci sono persone che in buona o cattiva fede se ne approfittano e invadono le nostre aree private o pseudo private!

La cosa che mi lascia estremamente perplesso è che poi si lamentano anche se una persona è stata scortese o comunque ha fatto notare loro che sono stati inopportuni!

Ora vi elencherò alcune cose che reputo non si debbano mai fare su Facebook.


Io stesso in passato ho fatto alcune di queste gaffe, l’importante è rendersi conto dell’errore e se il caso scusarsi con la persona che abbiamo urtato e che magari, ci ha fatto notare la nostra mancanza di etichetta!

Partiamo da un concetto, il muro personale di Facebook o la chat, sono nell’immaginario dell’utente come un castello dorato… come la propria casa ma amplificata, è il modo con cui ci mostriamo al mondo del social network quindi se andate a bussare in modo improvviso, insomma fate il classico porta a porta, non vi offendete se poi il proprietario sguinzaglia i dobermans e cerca di farvi sbranare!

Può capitare di non rendersi conto che si sta pubblicando qualcosa per errore sul “muro” personale di qualcun’altro (ricordate che “taggando” una persona nel testo di un topic questo comparirà in automatico anche sul “muro” della persona chiamata in causa)…

se invece usate la chat per promuovere prodotti o servizi avete torto marcio, non provate neanche a difendervi o rigirare la frittata, perché non siete Agamennone e di certo non interverrà Minerva a fermare il braccio che impugna la mia spada, la prima volta se vi scusate vi perdono, la seconda affronterete la mia furia, oltre che qualche improperio!

Minerva trattiene Achille dall'uccidere Agamennone!

Minerva trattiene Achille dall’uccidere Agamennone!



Attenzione non sto dicendo che non potete scrivere alle persone in privato ma magari averci scambiato qualche informazione prima aiuta a non dare particolarmente fastidio!
Io personalmente rispondo a tutti se però mi piombi sulla chat con qualche pretesto per appiopparmi qualcosa magari mi innervosisco un poco!

Regola numero 2 mai e poi mai spammare… appena accettati in un gruppo non presentatevi direttamente con un bel link al vostro sito prodotto o chi che sia!

Se qualcuno apre un topic usate i commenti al topic per interagire, in fondo se la persona ha pubblicato qualcosa è per condividere delle idee o anche solo per farsi quattro risate con altri appartenenti al gruppo di discussione, se poi la conversazione si sposta su argomenti che si vogliono trattare in privato mandate un messaggio in chat… magari chiedendo prima: “hai un minuto di tempo? Vorrei farti una domanda o approfondire questo argomento!
In modo che l’altro possa decidere se partecipare in privato alla conversazione o meno!

Un altro aspetto che spesso viene trascurato nella foga di propagare la nostra brillante comunicazione è che i gruppi di discussione hanno delle regole anche in questo caso alcune sono scritte altre no… per quelle scritte se non te le vai a leggere prima di postare, sei un subumano e meriti di essere esposto al pubblico ludibrio.

Per quelle non scritte bisogna avere ancora più pazienza e magari utilizzare il tasto cerca in modo da verificare se l’argomento che andiamo a trattare è consono al gruppo e se l’argomento stesso non sia un repost!

Ora il buon senso vi dovrebbe dire anche di evitare di andare a inserire post per far partire dei “Flame” sui gruppi… vi faccio un esempio se entrate in un gruppo di vegani evitate di pubblicare un post sulle qualità e la bontà della carne di fassone piemontese!

Un’altra cosa fastidiosissima sono i post di spam o spam mascherato sotto i link sponsorizzati, io ve lo dico per il vostro bene… mentre per tutto il resto sono cattivo ma un minimo tollerante, alla peggio vi tolgo l’amicizia, vi beccate degli improperi e vi banno dai gruppi di cui sono amministratore, per questa ultima cosa proprio non ho pietà e quindi vi segnalo anche a Facebook come rompimaroni ufficiali con tutto quello che ne consegue!

Per concludere scriverei due righe sui “networker” che leggeranno questo mio articolo…
Non ho nulla contro di te… ognuno è libero di fare le proprie attività come desidera e con i mezzi che desidera!
Capisco che ti hanno insegnato cose del tipo: devi essere uno schiaccia sassi… più persone contatti e più otterrai risultati… non importa se se ne parla male l’importante è che se ne parli!

Bene… ti hanno insegnato una “cagata fotonica”!


Se vuoi imparare a vendere o a promuovere ciò che fai è meglio che studi e ti prepari adeguatamente altrimenti prenderai solo palate in faccia e non ti offendere se poi te lo dico in chat mentre cerco di farti capire che mi stai infastidendo scrivendomi in privato!

Lo faccio per il tuo bene!

Ok ora se volete potete commentare nell’apposito form al fondo dell’articolo oppure contattarmi in privato via chat… basta che non cercate di appiopparmi succhini vari, caffè al fungo, corsi di PNL, paramignoli di silicone! (cit.)

[Scritto da Daniele Catarozzi]

[Capelli di Fata - foto di Cinzia Rui]

[Capelli di Fata – foto di Cinzia Rui]

Spesso mi imbatto in imprenditori che mi chiedono consigli sul SEO, per far comparire più in alto nei motori di ricerca i propri prodotti, insomma come posizionarsi in cima in modo che tutti vedano le pagine del loro sito!

La risposta è semplice devi attuare delle politiche di SEO per il tuo sito, anzi il sito deve essere studiato appositamente per il SEO e dovrai affidarti a dei professionisti del settore altrimenti… ciao non ti posizionerai mai!

Ora mi direte che questa è la cosa più importante di tutte vero?
Perché se non si è in grado di posizionarsi tra i primissimi risultati su Google nessuno potrà scoprire la bontà del nostro prodotto rispetto a quelli della concorrenza!

Ecco… vi aspettavo al varco… Sbagliato!
Ora vi spiego il perché!

Forse stiamo perdendo di vista un aspetto piuttosto cruciale il solo indicizzare un prodotto sui motori di ricerca (per quanto il vostro sia di qualità eccelsa) non basta!

Proprio così pensate un poco quando fate una ricerca su Google e guardate i risultati, cosa succede?
Ci sarà naturalmente il primo link poi il secondo e via dicendo io ne apro almeno 4 o 5 in schede diverse del mio browser e poi inizio a leggere la prima cosa che salta all’occhio è il prezzo, convenite con me?

Il problema è che per quanto bello e buono possa essere il mio prodotto il navigatore percepirà poco e niente della qualità che si offre tanto i prodotti elencati sono tutti uguali o tendenti all’esserlo perché voi come altri imprenditori vi state focalizzando sulle caratteristiche del prodotto che raramente vengono percepite come il valore aggiunto che proponete.

Vi faccio un esempio: dovete far fare le magliette brandizzate per il vostro merchandising aziendale allora iniziate a cercare in giro i siti dove vi stampano il logo e tutto il resto se il primo sito si posiziona con una campagna legata alla estrema qualità del cotone e quella dei colori che utilizzerà nella produzione basando la propria offerta “accattivante” solo sulle caratteristiche del prodotto probabilmente entrerà in concorrenza con i 25 risultati successivi e probabilmente acquisterete il prodotto da chi offre il prezzo migliore e una qualità simile non per forza uguale, il motivo principale di questo approccio all’acquisto è dettato dal fatto che l’acquirente non è un esperto del settore e tutti quanti sul mercato si stanno focalizzando su “il mio prodotto è di qualità”, retaggio di uno stile di posizionamento dettato dalle esperienze degli anni ’90 dove si andava a ritagliare la propria nicchia di mercato basandosi sul prodotto artigianale o di qualità superiore rispetto a quello industriale.

Quei tempi sono passati e bisogna trovare nuove soluzioni per differenziarsi e posizionare il proprio prodotto in primo luogo sul mercato prima che sui motori di ricerca.

Tornando all’esempio di prima si potrebbe puntare su un servizio aggiuntivo, del tipo ti fornisco le magliette per quantità suepriori a 100 pezzi stampiamo un 2D Barcode sulla maglietta stessa che rimanderà ad un portale dedicato all’azienda cliente dove chi riceve il gadget può iscriversi ed interagire creando una community legata al brand in qeustione, in questo modo sto posizionando il mio servizio/prodotto perché sono il primo a farlo, sfrutto strumenti nuovi e di aggregazione che possono portare anche un beneficio al reparto marketing dell’azienda che può utilizzare i dati per altre attività promozionali!

Avete in questo modo appena creato la C-Shirt… Community Shirt!

magliette

Quindi anche se propongo il mio prodotto ad un prezzo livemente più alto sto creando del valore aggiunto per l’acquirente!

A questo punto e solo a questo punto… una volta pianificata la strategia di prodotto devo impegnarmi nel SEO per indicizzare il brand sui motori di ricerca!!!

Spero che l’articolo sia stato di vostro interesse e vi invito a lasciare commenti e altri spunti di riflessione che possano tornare utili a tutti nel form dei commenti al fondo dell’articolo…

Presto altri contenuti sempre dedicati alla PMI… Stay Tuned!

[Scritto da Daniele Catarozzi]




















relatori
Al #salto13 (Salone del Libro 2013) ho assistito alla conferenza “L’USO DI TWITTER E DEI SOCIAL MEDIA IN EDITORIA” con Valentina Aversano e Alessandro Grazioli (mimimum fax), Elisa Molinari e Giovanni Peresson (AIE).

Tra i motivi per cui la gente legge dal 2007 al 2012, diminuiscono:

  • i consigli degli amici dal 45% al 36%,
  • le recensioni stampa dal 19 al 12%, l’esposizione nel punto vendita dal 12 al 5%,
  • le classifiche di vendita dal 9 al 5%,
  • la pubblicità dal 9 al 3% (la pubblicità è pocaperché non c’è molta marginalità sui libri)

mentre crescono i blog/forum/librerie online dal 11 al 19%,

anche se gli editori stessi e anche quelli che usano molto i SN sostengono che le recensioni online e cartacee (su stampa, quotidiani, riviste di settore …) abbiano sempre molta importanza nella promozione e diffusione di un libro.
Sono aumentate le vendite dei libri di carta sugli store online ad anche le vendite di ebook.

E’ in atto un cambiamento del ruolo della “copertina” negli store on line rispetto alle libreria perché deve essere molto accattivante.

I retailers devono ripensare l’articolazione degli assortimenti ed il cliente di oggi si informa anche col mobile.

anz_twitter

Nel 2012 sono stati venduti 19926 ebook,

60589 sono gli ebook in commercio,

i libri cartacei sono 731.252.

L’ Aie ha fatto un’indagine molto interessante sull’uso dei SN tra gli editori attivi nell’anno 2012 (8440), tra questi quelli con più di 16 titoli (506 di cui 408 sono piccoli editori), di questi il 58,9% è attivo sulla rete (298).

Ma in che modalità e su quali SN?

  • Il 49,6 % ha una pagina facebook,
  • il 39,3 un account twitter,
  • 18,8 è presente su Youtube ed il
  • 12,6 su Pintereset.

Alcuni usano più di 1 SN:

  • il 22,4% usa 2 social network,
  • il 17,4% 3 SN,
  • il 15% 4.

Nel 2007 solo un editore aveva un account Twitter, nel 2008 erano 4, nel 2010 erano 50, 53 nel 2012, ed addirittura 199 nel 2013.

Il numero di followers è abbastanza alto. Quindi, si può dire che gli editori usino già i SN anche se risulta che l’account Twitter venga creato più frequentemente nel periodo prima di Natale per incentivare la vendita.

Minimum Fax che è una casa editrice ha lanciato anche la narrazione su Twitter. Come?


Con Jennifer Egan, autrice premio Pulitzer di “Il tempo è un bastardo”, Minimum Fax ha dato vita ad un intrigante esperimento letterario: un’originalissima spy-story “Scatola nera” scritta per essere pubblicata su Twitter
, ossia scandita in brevi porzioni di testo non più lunghe di 140 caratteri, con un ritmo incalzante, molta suspense ma anche interiorità e che trova nel susseguirsi conciso dei tweet la sua forma espressiva perfetta.

Cercate l’ashtag #stregatidaSofia, ripetuto x ogni settimana ogni sera.
[http://www.minimumfax.com/]
Con twitter si ricerca il dialogo coi lettori, si cerca di rallentare questo ritmo velocissimo.

Twitterature: i grandi classici della letteratura espressi in tweets!

Sì, esistono anche le twitterature, ovvero il riadattamento dei libri in formato post-140 caratteri, in modo da far comunicare i i giovani con i grandi classici della letteratura.

Due studenti di Chicago, Alexander Aciman e Emmett Rensin, hanno scritto un libro in cui presentano 60 grandi opere classiche espresse in tweets.
Citando dall’articolo http://www.diggita.it/v.php?id=1190033&utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

“Da Machbeth a Frankenstein passando per Robinson Crusoe; da Edipo ad Anna Karenina fino all’Inferno di Dante. A ognuno vengono dedicate due o tre pagine. Né sarebbe necessario di più. Poiché tutto ciò che prima veniva descritto esaustivamente e con una ricchezza di dettagli, ora viene smontato in minuscoli pacchetti da 140 caratteri.

L’Odissea di Omero è raccontata in 17 tweet,

Don Chisciotte in 19.

Per Il rosso e il nero di Stendhal e Il Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde ne bastano 20…” (Stephan Porombka)

Commento personale: i tweet hanno sostituto i bignami!! 🙂
In ogni caso, dopo aver letto le twitterature, è meglio leggerli sul serio i libri! 🙂

scritto da Monica Cordola


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